Attivazioni culturali
Totale attività pubblicate: 9659GIÚ LE MANI DAL DISSENSO. LIBERIAMOCI. LIBERIAMOCI DALLA REPRESSIONE!
Impegno e attualità Infanzia e giovani
Quando: Venerdì 10 Gennaio 2025 ore 17:30
Dove Via dei Sabelli, 23/23a, ROMA (ROMA)
Organizzato da: GAP APS
In questi giorni, si torna tra le mura scolastiche ma dopo mesi di occupazioni la questione repressione torna ad essere uno dei punti focali delle nostre lotte.
Dopo un autunno di mobilitazione nelle scuole e nelle piazze, di fronte al genocidio che si consuma in Palestina, alla spinta reazionaria del paese, alle nuove politiche e riforme di Valditara, noi studenti decidiamo di mobilitarci e alzare la testa manifestando e occupando le nostre scuole, al fianco del popolo palestinese, per una nuova istruzione pubblica, contro l’alternanza scuola-lavoro, al fianco dei lavoratori, per una vera emancipazione femminile, contro la repressione e il Ddl 1660.
Un momento d’opposizione verso questo
governo, questo sistema scolastico e formativo che viviamo ogni giorno.
In questi mesi abbiamo visto come il governo, insieme al ministro Valditara, davanti al crescere delle lotte, non abbia fatto altro che diffondere un clima di terrore andando a reprimere il dissenso portato avanti da noi studenti nelle piazze e nelle occupazioni seguendo perfettamente la linea che aveva portato il nuovo decreto sicurezza 1660.
Lo avevamo già visto con la riforma del voto in condotta e attualmente con la carrellata di denunce e sospensioni fino a 15 giorni all’interno dei nostri istituti. Falliti, sono i tentativi portati avanti da alcuni presidi di creare una divisione tra studenti e lavoratori, organizzando controproteste. Esempio lampante il Virgilio dove è stato chiamato dalla dirigenza un sit-in alla quale ha partecipato solo un gruppetto misero di persone.
Per non parlare di Valditara, il ministro sceriffo, che negli ultimi giorni ha dichiarato che sarà intenzione del ministero quella di prendere parte ai processi a carico dei responsabili di occupazioni costituendosi come parte civile. Una grave dichiarazione che ci fa intendere chiaramente come sia una primaria necessità del governo quella di reprimere noi studenti.
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