Attivazioni culturali
Totale attività pubblicate: 10134Solstizio d'estate 2025 Noi siamo un minestrone, Teatro delle Ariette
Cinema e spettacoli
Quando: Sabato 21 Giugno 2025 ore 21:30
Dove via per Zambana Vecchia , Terre d’Adige
Organizzato da: GRUPPO ARTE MEZZOCORONA
NOI SIAMO UN MINESTRONE di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini
Un rito teatrale e conviviale: si cucina, si ascolta, si mangia insieme. Le parole si fondono come gli ingredienti in pentola. Un’esperienza che resta.
In uno spazio quadrato, al centro su tavoli bassi, ci sono due pentole e tutto il necessario per fare il minestrone. Attorno, attori e spettatori, seduti sulle sedie. Più che uno spettacolo meglio pensarlo come un incontro, un pezzo di tempo, un’ora di tempo vissuta poeticamente cercando quello che c’è prima delle parole e quello che resta dopo che sono state pronunciate e dimenticate. Un pezzo di vita per tutte le cose da raccontare, sull’amore, sul teatro, sulla forza delle piante e l’energia degli animali, su come sarebbe facile, in fondo, essere feliciIn uno spazio quadrato, al centro su tavoli bassi, ci sono due pentole e tutto il necessario per fare il minestrone. Attorno, attori e spettatori, seduti sulle sedie. Più che uno spettacolo meglio pensarlo come un incontro, un pezzo di tempo, un’ora di tempo vissuta poeticamente cercando quello che c’è prima delle parole e quello che resta dopo che sono state pronunciate e dimenticate. Un pezzo di vita per tutte le cose da raccontare, sull’amore, sul teatro, sulla forza delle piante e l’energia degli animali, su come sarebbe facile, in fondo, essere felici.
Apertura cancelli mezz’ora prima dell’inizio spettacolo.
Visita da prenotare:
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Via Trento, Zambana Vecchia – Terre d’Adige
Visita guidata | durata 45 min | Gratuita
Prenotazione obbligatoria su Liveticket | max 30 persone
È l’unico edificio sopravvissuto alla frana che, nel 1955, cancellò l’antico paese di Zambana Vecchia. Eretta nel 1539, la chiesa custodisce opere d’arte, memorie di devozione popolare e una resistenza silenziosa che ancora commuove. Un luogo dove la comunità si ritrova, dove la ferita si è fatta fondamento. Ogni pietra assorbe la voce del tempo e restituisce un silenzio che consola, un invito a rallentare, osservare, custodire ciò che resta.
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