Festival Dora Nera

Arti e mostre Letteratura Musica e concerti

  Quando: Venerdì 07 Novembre 2025 ore 18:00
  Dove Via Maria Vittoria 5 Torino
 Organizzato da: BABELICA APS


Dora Nera, al via la quinta edizione del festival di cultura noir, dal 7 al 9 novembre, all’Auditorium del San Filippo Neri

Tra gli ospiti Mariana Enriquez, Massimo Carlotto, Luca O’ Zulù Persico e Marco Nereo Rotelli. Premio alla carriera a Grazia Verasani

Torino, 17 ottobre 2025 – Dal 7 al 9 novembre torna Dora Nera, il festival di cultura noir che guarda al mondo e al contemporaneo. Giunta alla quinta edizione, la rassegna è promossa e organizzata a Torino dall’associazione culturale Babelica e si svolgerà, come di consueto, nel prestigioso Auditorium dell’Oratorio San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5).

Fra gli ospiti di rilievo nazionale e internazionale figurano la scrittrice argentina Mariana Enriquez, Premio Herralde per La nostra parte di notte ed esponente della nuova narrativa argentina; Massimo Carlotto, voce storica del noir italiano; Grazia Verasani, autrice di Quo vadis, baby?, che riceverà il Premio alla Carriera; Luca O’ Zulù Persico, frontman dei 99Posse. A loro si affianca Marco Nereo Rotelli, che per Dora Nera realizzerà per la prima volta un’installazione artistica site-specific.

«Il noir non è solo un genere letterario, ma un modo di guardare il mondo senza distogliere lo sguardo dalle sue ombre – commenta Tatjana Giorcelli, direttrice artistica del festival e presidente di Babelica –. Raccontare il male, l’ingiustizia, la fragilità umana significa provare a comprenderle, per non esserne complici. Con questa edizione del Dora Nera abbiamo voluto ricordare che la letteratura può essere uno strumento di analisi e di resistenza: ci aiuta a nominare ciò che fa paura, a leggere le crepe del presente, a riconoscere chi resta ai margini. Ogni storia del festival, dalle Porte Nere di Marco Nereo Rotelli al progetto sociale Il destino non è un finale già scritto, ci invita a fare proprio questo: attraversare il buio per trovare nuove forme di luce» conclude Giorcelli.

IL PROGRAMMA

Il programma del Dora Nera 2025 intreccia linguaggi e prospettive diverse, confermando la vocazione del festival a unire cultura, impegno e protagonismo. Dalla lectio di Stefania Nardini dedicata a Jean-Claude Izzo (8 novembre, ore 15) alla tavola rotonda sulle Resistenze con Massimo Carlotto, Daniel Cuello e Giuseppe Palumbo (8 novembre, ore 11.30), fino al dialogo con Mariana Enriquez, prima ospite internazionale del festival (9 novembre, ore 16.30), il Dora Nera traccia un itinerario che intreccia le molte forme del noir contemporaneo, tra memoria, impegno civile e visione artistica.

Letteratura, musica, fumetti e cinema s’incontrano più volte durante il festival: nel viaggio narrativo di Luca ’O Zulù Persico (7 novembre, ore 21.30), nella serata-evento Buon compleanno, Alligatore! con Massimo Carlotto e Maurizio Camardi (8 novembre, ore 21.30), e nell’incontro Diabolik dalle strisce al grande schermo con Tito Faraci, Mario Gomboli, Giuseppe Palumbo, Luisa Morandini e Umberto Mosca (9 novembre, ore 15).

Il Premio alla carriera quest’anno sarà consegnato a Grazia Verasani (8 novembre, ore 18.15) in riconoscimento di un percorso lungo e coerente che ha saputo arricchire il panorama del noir italiano con personaggi femminili forti e storie che scavano nelle pieghe dell’esistenza. Autrice e musicista, Verasani è diventata un punto di riferimento grazie a romanzi come Quo vadis, baby? – trasposto poi al cinema da Gabriele Salvatores –, Velocemente da nessuna parte, Senza ragione apparente e Di tutti e di nessuno, nei quali il suo alter ego letterario Giorgia Cantini affronta non solo crimini ma anche fragilità interiori, ingiustizie quotidiane e storie di assoluta marginalità.

E proprio attraverso progetti sociali e artistici come All I Know Is a Door in the Dark, il programma del Dora Nera 2025 continua a mettere al centro la dimensione umana della realtà: dare voce all’invisibile, alle discordie e alle contraddizioni che attraversano la vita quotidiana, alla ricerca di riflessione ed empatia.

ALL I KNOW IS A DOOR IN THE DARK CON MARCO NEREO ROTELLI

L’inaugurazione del festival Dora Nera 2025, venerdì 7 novembre, sarà segnata dall’apertura di All I Know Is a Door in the Dark, l’installazione di Marco Nereo Rotelli visitabile gratuitamente durante il festival. Marco Nereo Rotelli è l’artista veneziano che da anni indaga il rapporto tra parola poetica, luce e spazio visivo. L’opera, composta da nove porte nere, prosegue la sua ricerca sulle soglie come luoghi simbolici di attraversamento: barriere che dividono e allo stesso tempo uniscono, varchi che invitano a un passaggio verso l’altrove. Su queste superfici, segnate dal nero assoluto, emergono versi di grandi poeti tracciati a mano con un gesto pittorico materico, che trasforma la parola in corpo, in segno che resiste.

Parole dedicate al rispetto, contro la violenza e la guerra, che si oppongono alla parte più oscura dell’umanità: nel contrasto fra buio e luce si definisce il senso profondo dell’opera, che Marco Nereo Rotelli descrive come un processo di «Emozione, immaginazione e verità». Le porte nere diventano così metafora di un percorso etico ed estetico, che impegna chi guarda in una scelta interiore di attraversamento e consapevolezza.

L’installazione site-specific delle Nove Porte Nere trae ispirazione da un progetto della direzione artistica del Dora Nera insieme a Carovane Migranti, raccontato in forma embrionale all’artista: l’esposizione durante il festival di lenzuoli candidi su cui fossero ricamati i nomi di persone scomparse cercando dignità per sé e la propria famiglia. Nato per commemorare le vittime delle rotte migratorie nel mondo, il progetto ha poi dato origine, in un’evoluzione artistica totalmente inaspettata, alle Porte Nere di Marco Nereo Rotelli.

A completare la mostra, alcune poesie nate dal corso “Poesia di rabbia e amore” condotto da Anna Salza con donne di molte nazionalità temporaneamente senza dimora all’interno della Casa di Prima Accoglienza di via Pacini gestita dal Gruppo Abele a Torino. «Diari minimi ma potenti di un’insurrezione costante che muove dentro di loro», come li definisce la stessa Salza, questi testi sono stati stampati e affiancati all’opera di Marco Nereo Rotelli, creando un dialogo tra arte visiva e parola, tra fragilità e resistenza.

In All I Know Is a Door in the Dark l’arte di Marco Nereo Rotelli e le poesie nate dal laboratorio di Anna Salza si incontrano e ci mostrano tre modi di guardare il mondo: quello dell’artista, che trasforma il buio in linguaggio visivo; quello di chi conosce la vulnerabilità perché la attraversa ogni giorno; e quello di chi dà voce alle persone che la voce hanno perso.


IL DESTINO NON È UN FINALE GIÀ SCRITTO

Uno dei tratti distintivi del Dora Nera è il suo radicamento nei territori, specie laddove si sostanziano le contraddizioni di un sistema economico ingiusto: tre giorni di festival, 362 di lavoro continuo con chi vive ai margini. Da questa vocazione nasce Il destino non è un finale già scritto, il progetto sociale che dal 2022 unisce letteratura e impegno civile, portando la lettura e la scrittura in contesti a rischio: i dormitori, le case circondariali, le comunità di accoglienza, ma anche le scuole di frontiera. Dalla collaborazione con la Fondazione Gruppo Abele Onlus è nato il primo gruppo di lettura stabile per donne senza dimora, all’interno della Casa di Prima Accoglienza di via Pacini, e nel tempo si sono aggiunti laboratori e percorsi creativi che usano la parola come strumento di libertà.

Nel 2025 il progetto si amplia tra Torino e Napoli: nel Centro Crisi Molo 18 di Torino, la scrittrice Sara Bilotti ha condotto un laboratorio di scrittura noir con ragazze e ragazzi in percorso di recupero da tossicodipendenze, soprattutto da crack; a Napoli, grazie al lavoro dello scrittore Giancarlo Piacci, sono stati raccolti i testi e le testimonianze dei detenuti del carcere di Poggioreale, portando in superficie desideri, paure, speranze. E lotte.

Saranno proprio una persona del carcere di Poggioreale e una del Centro Crisi Molo 18 ad aprire, con le loro letture, la cerimonia inaugurale del festival (venerdì 7 novembre), in un dialogo simbolico che, da solo, racchiude il senso profondo dell’intero festival Dora Nera: usare la parola per ricucire legami, attraversare il buio e restituire dignità alle storie che raramente trovano spazio pubblico.


PREMIO DORA NERA ED ÉCLAIR NOIR

Il festival Dora Nera dedica il suo evento di chiusura – Mamma, ho vinto il Dora Nera! – alla consegna di due Premi, ormai tradizione del Festival e momento fra i più attesi. Prima delle premiazioni, ci sarà un interessante panel con i finalisti e le finaliste – per la prima volta presenti al completo – pensato per favorire l’incontro e il dialogo tra autori e autrici esordienti e scrittori e scrittrici affermate. L’appuntamento sarà domenica 9 novembre, alle 18, nell’Auditorium del San Filippo Neri.

Premio Dora Nera per il miglior noir edito

Il Premio Dora Nera per il miglior Noir edito vede anche quest’anno cinque romanzi finalisti, che raccolgono così il testimone da Andrea Martina, vincitore della scorsa edizione con Furia (66thand2nd):

Luca Mercadante con La fame del cigno (Sellerio)
Silvia Napolitano con Quel confine sottile (Bollati Boringhieri)
Claudio Panzavolta con Lascia stare i morti (Ponte alle Grazie)
Antonio Paolacci e Paola Ronco con Rosso profondo (Ubagu Press)
Giancarlo Piacci con Nostra Signora dei fulmini (Salani).

A selezionare i titoli in gara è stata, ancora una volta, una giuria composta da cinque gruppi di lettura di altrettante realtà culturali sparse in tutta Italia: Libri dal Vivo, del centro di protagonismo giovanile Cartiera di Torino; Aperilibro, della libreria Alicante di Settimo Torinese; la libreria Diorama Kids di Torino; la libreria Diari di Bordo di Parma; e la libreria Bookstorie di Roma. A coordinare il lavoro della giuria Pasquale Ruju, scrittore e sceneggiatore. Il coinvolgimento e la valorizzazione del lavoro culturale dei gruppi di lettura – che non solo propongono i titoli e selezionano i finalisti, ma decretano anche il romanzo vincitore – sono alcuni dei motivi che rendono Dora Nera l’unico festival letterario veramente dal basso. La rosa emersa quest’anno è il risultato di un’attenta scrematura tra decine di titoli, proposti, letti e discussi lungo tutto l’anno.

Éclair Noir

Éclair Noir è la call per racconti brevi noir che indagano la realtà in chiave hard-boiled. I dieci racconti finalisti verranno raccolti in un volume pubblicato da Babelica, ma solo uno si aggiudicherà il premio come miglior racconto noir.

I dieci finalisti sono Daniele Bitetti con Se telefonando; Lucio Cascavilla con Transustanziazione; Denise Ciampi con La spina; Ermanno Cesare Cottini con L’imprevisto che ti cambia la vita; Gianluca Di Lillo con Come ogni notte; Silvio Giono-Calvetto con Una storia chiusa; Roberto Martinez con Ricetta della tradizione; Marco Portolani con La dodicesima rosa; Alessandro Prandi con Dimenticati in ordine sparso; Lorenzo Riggio con Il figlio prediletto.


IL VISUAL DI FERNANDO COBELO

Il visual del Dora Nera 2025 porta la firma di Fernando Cobelo, illustratore e artista visivo venezuelano che vive a Torino. Con il suo tratto essenziale e poetico, Cobelo unisce la sensibilità latinoamericana all’eleganza della cultura visiva europea, trasformando emozioni e fragilità in immagini di grande forza simbolica. Le sue opere sono apparse su The New Yorker, Netflix, The New York Times, Penguin Random House, La Repubblica, Sony e anche in alcuni visual delle Nazioni Unite. Ha ricevuto riconoscimenti da istituzioni come la Society of Illustrators di New York e American Illustration.

Il visual realizzato per il festival riflette la cifra del suo stile: linee pulite, intensa umanità e un equilibrio delicato tra luce e ombra, perfetto per raccontare il mondo del noir contemporaneo.

«Nell’iconografia classica, i fiumi, quasi sempre rappresentati come uomini sdraiati e solenni, incarnano la calma, la continuità, il fluire lento delle cose– spiega l’artista Fernando Cobelo –Io invece ho voluto immaginare una Dora diversa: in piedi, dritta, accesa, forte. L’ho rappresentata come una donna di fuoco, una fiamma che illumina nel buio, che lotta, che si ribella, che porta con sé idee capaci di accendere incendi. L’opera è nata per Dora Nera, il festival di letteratura e cultura noir organizzato da Babelica, che ogni anno racconta una Torino viva, curiosa e mai addormentata. L’edizione 2025 è dedicata ai giovani e alla loro resistenza, alla forza di chi continua a cercare luce anche quando tutto sembra buio. E così, questa mia Dora diventa un simbolo di quella stessa energia: una presenza capace di brillare nel buio, di portare coraggio e immaginazione dove sembrerebbe restare solo ombra.» conclude Cobelo.

Multimedia e link

Torna all'elenco delle attività