Attivazioni culturali
Totale attività pubblicate: 12361Quale Europa. Con Fabrizio Barca: "Per la giustizia sociale e ambientale"
Cause sociali Impegno e attualità Letteratura
Quando: Lunedì 27 Maggio 2024 ore 21:00
Dove via G. Bosco 2, LA SPEZIA (LA SPEZIA)
Organizzato da: ARCI CANALETTO
E’ possibile imboccare oggi la strada di una rapida transizione ecologica, capace di coniugare giustizia sociale e giustizia ambientale? Affrontare l’intreccio tra queste due emergenze può essere la leva per contrastare la sofferenza di milioni di persone e ridare loro la speranza di un futuro migliore?
L’Associazione Culturale Mediterraneo, il Circolo Pertini e Legambiente La Spezia organizzano il ciclo di tre momenti pubblici di confronto e discussione dal titolo “Per la giustizia sociale e ambientale” per focalizzare i principali nodi sociali, culturali, economici e politici che sono stati determinati da un lato dalla crescita esponenziale delle disuguaglianze nelle loro molteplici forme, e dall’altro dalla sempre più preoccupante accelerazione della crisi climatica e ambientale.
Lunedì 27 maggio alle ore 21 il Circolo ARCI Canaletto ospita la presentazione del libro “Quale Europa”, occasione per la discussione delle proposte del Forum Disuguaglianze e Diversità per disegnare un’Europa di giustizia sociale e ambientale. Interverrà Fabrizio Barca, co-coordinatore del Forum.
Tra il 6 e il 9 giugno in tutta Europa le urne saranno aperte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. I partiti scaldano i motori: scelgono nomi, avanzano candidature, pensano tattiche.
E i programmi? Il vento del nazionalismo e la diffusa resistenza a credere e battersi per una vera alternativa in quasi tutti i Paesi membri rischiano di condurre a proposte di scarso respiro, inadeguate nell’affrontare tutte le ingiustizie.
Si sfidano oggi, e continueranno a sfidarsi dopo le elezioni, tre idee diverse di Europa: quella che ha governato gli ultimi cinque anni, che, pur compiendo passi in avanti in campo digitale, ambientale e di autonoma capacità di investimento, resta profondamente segnata dalla cultura neoliberista; quella conservatrice-autoritaria, che al neoliberismo cerca di affiancare nazionalismo e corporativismo, giocando «sociale» contro «ambientale», «noi» contro «loro»; e, poi, una terza idea, quella di un’Europa di giustizia sociale e ambientale e di pace.
Quest’ultima è l’aspirazione del Forum Disuguaglianze e Diversità e delle tre associazioni organizzatrici del ciclo.
Le parole di Giorgio Pagano, Nicola Caprioni e Stefano Sarti, presidenti di Mediterraneo, Pertini e Legambiente: “Il quadro con cui ci misuriamo è davvero complicato. Viviamo una fase di rapidi e profondi cambiamenti e l’abisso delle guerre è lì a segnalarci i rischi del prossimo futuro. Le persone percepiscono questo clima di incertezza e di rischio e troppo spesso non trovano spazi di partecipazione per costruire collettivamente nuovi sentimenti positivi finendo per rimanere chiusi nei circuiti dell’individualismo. L’obiettivo del ciclo di iniziative è far crescere una nuova consapevolezza dei danni che la crescita esponenziale delle disuguaglianze ha provocato alla coesione sociale, al senso di comunità, allo spirito solidaristico. Rimandare la transizione vuol dire esporre ancor di più quelle fasce fragili che già stanno pagando il prezzo dell’attuale modello di sviluppo, delle privatizzazioni forzate, del taglio al welfare state. La trasformazione ecologica va accelerata nell’interesse prima di tutto dei più vulnerabili per realizzare un modo più giusto di vita e di lavoro e dove politiche pubbliche e governo siano democratizzati. La transizione nel quadro dell’ecologia integrale permette di non escludere nessuno”.
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