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𝗧𝗵𝗶𝘀 𝗶𝘀 𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗶𝗽𝗽𝗹𝗲. 𝗔𝗺 𝗜 𝗰𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗲𝗱 𝗲𝗻𝗼𝘂𝗴𝗵? Photo exhibit By Irene Tomio

Arti e mostre

  Quando: Sabato 14 Dicembre 2024 ore 19:00
  Dove Via Casilina 196a, Roma (Roma)
 Organizzato da: PIANETA SONORO


Nell'ambito della tre giorni di porte aperte tra Arte, Cultura, Enogastronomia con le attività e associazioni della strada di via Casilina "𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗖𝗮𝘀𝗶𝗹𝗶𝗻𝗼", venerdì 15 novembre alle h. 19:00 si terrà a Pianeta Sonoro l'inaugurazione con aperitivo della mostra "𝗧𝗵𝗶𝘀 𝗶𝘀 𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗶𝗽𝗽𝗹𝗲. 𝗔𝗺 𝗜 𝗰𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗲𝗱 𝗲𝗻𝗼𝘂𝗴𝗵?" a cura di Irene Tomio, che resterà a Pianeta Sonoro per due mesi.

Tutte le info nell'evento Fb: https://fb.me/e/2D7GnO4OB

𝗧𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗷𝗲𝗰𝘁:
Se il seno di una madre è il primo mezzo di sostentamento umano, come può essere considerato tanto osceno ed offensivo? Da cosa ci sta realmente proteggendo la legge? E quale è il messaggio che lancia a proposito del corpo delle donne?

La disparità è sotto gli occhi di tutti. Il corpo femminile è ancora un problema. Stereotipi e discriminazioni fanno ancora parte della nostra cultura e condizionano la libertà di espressione delle donne in tutti gli ambiti della società in molti Paesi nel mondo. La rappresentazione del corpo femminile è sottoposta a censure molto più stringenti di quelle riservate al corpo maschile, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. E cosa è l’immagine e la rappresentazione di sé se non un modo di esprimere ed affermare la propria identità? Per questa ragione la censura che viene fatta non è soltanto di forma, ma di sostanza.

Anche i social network hanno un problema con la parità di genere.
Il corpo delle donne sui social ed in particolare i capezzoli femminili sono occultati nei modi più bizzarri e fantasiosi. Stelline, fiorellini, cuoricini deturpano a torto nudi artistici, foto e dipinti.
Ma cosa si sta censurando: la donna o i suoi capezzoli?
E se a censurare i capezzoli femminili, fossero proprio quelli di un uomo?
Uguali nella forma. Diversi nella sostanza?

Da qui è nata l’idea di eludere l’algoritmo prendendolo un po’ in giro, censurando le donne a cui è vietato mostrare il seno nudo sostituendo i loro capezzoli con quelli maschili “autorizzati”.

Irene Tomio ha fotografato un gruppo di uomini che hanno aderito al progetto compiendo l’atto simbolico di prestare i loro capezzoli raffigurati su delle polaroid, permettendole così di realizzare altrettanti scatti con le donne.

Il risultato è una serie di ritratti che, con ironia e deliberata provocazione, vogliono sottolineare il ridicolo paradosso dell’algoritmo censore ed affermare il diritto di tutti ad esprimere la propria identità libera.

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